Nel cuore della settimana lavorativa, mentre salti da una riunione all’altra e la tua casella email sembra moltiplicarsi da sola, può capitare di pensare: “Ma davvero devo vivere così fino alla pensione?”
Tim Ferriss, con il suo ormai celebre The 4-Hour Workweek, ci dà una risposta chiara e provocatoria: no, non devi.
In questo articolo voglio raccontarti perché questo libro continua a far parlare di sé anche a distanza di anni e, soprattutto, come possiamo applicarne i principi alla nostra vita, anche se non siamo startupper californiani.
La bugia della settimana da 40 ore
Partiamo da una verità scomoda: la settimana lavorativa da 40 ore non ha più senso. È un retaggio dell’epoca industriale, pensato per le catene di montaggio, non per chi lavora con la mente, con il digitale o con la creatività. Eppure continuiamo a seguirla come se fosse una legge naturale, accettando che il tempo libero sia solo un premio da conquistare a fine carriera.
Ferriss ribalta il tavolo. Ci dice che possiamo vivere bene prima, se impariamo a lavorare in modo diverso. Il suo metodo si fonda su quattro pilastri, racchiusi nell’acronimo DEAL: Define, Eliminate, Automate, Liberate.
D – Define: ridefinisci le regole del gioco
Definire significa ripensare radicalmente il concetto di lavoro, reddito e tempo. Ferriss propone di abbandonare l’idea di “lavorare tanto per andare in pensione” in favore di un modello con mini-pensioni distribuite nel tempo.
L’idea è semplice ma potente: lavorare intensamente per brevi periodi, alternandoli a fasi di pausa, scoperta, apprendimento. Vivere ora, non “un giorno”.
Questo richiede un primo passaggio fondamentale: quanto ti costa davvero vivere la vita che desideri? Non in modo generico, ma in cifre reali, mensili. Una volta individuata quella cifra – che Ferriss chiama TMI (Target Monthly Income) – puoi iniziare a costruire un piano per ottenerla con meno ore lavorative.
E – Eliminate: taglia l’inutile
Uno dei punti più forti del libro è questo: essere occupati non è sinonimo di essere produttivi. Quante ore passiamo a rispondere a email irrilevanti, a partecipare a riunioni che non ci servono, a controllare compulsivamente il telefono?
Ferriss ci invita a fare una vera rivoluzione: applicare il principio di Pareto (80/20) per individuare quali attività generano la maggior parte dei nostri risultati… e concentrarci solo su quelle. Il resto? Da eliminare o delegare.
In più, ci mette in guardia contro la trappola del tempo disponibile. Secondo la legge di Parkinson, un’attività si espande per riempire tutto il tempo che le concediamo. Soluzione? Creare urgenze artificiali, lavorare con scadenze strette, e spezzare i compiti in blocchi più piccoli.
A – Automate: delega o automatizza
Il terzo passo è smettere di fare tutto da soli. Ferriss ci invita a calcolare il valore del nostro tempo orario. Se vale 50 euro l’ora, perché fare attività da 10 euro l’ora?
Qui entra in gioco l’outsourcing: oggi esistono piattaforme come Fiverr o Upwork dove è possibile delegare praticamente ogni attività operativa. Questo libera tempo, energia mentale e spazio per concentrarci solo su ciò che solo noi possiamo fare.
Non è solo una questione di efficienza. È una questione di lucidità imprenditoriale. Ferriss suggerisce anche strumenti e tool per automatizzare i processi: risposte automatiche, CRM intelligenti, sistemi di vendita che funzionano senza la nostra presenza.
L – Liberate: riprenditi il tuo tempo e la tua geografia
L’ultima lettera dell’acronimo DEAL parla di libertà. Libertà da un ufficio, da un orario fisso, da una geografia obbligata. Per Ferriss, liberarsi dal vincolo spaziale e temporale è la vera conquista.
Chi lavora in azienda può negoziare il lavoro da remoto, partendo dal dimostrare risultati concreti. Chi ha un’attività autonoma può decidere di vivere in Paesi con un costo della vita più basso, massimizzando così il potere d’acquisto.
Ma attenzione: Ferriss non propone di “non fare nulla”. L’ozio costante porta alla noia e persino alla depressione. L’obiettivo è usare quel tempo liberato per vivere esperienze significative: imparare qualcosa di nuovo, viaggiare, creare progetti, stare con le persone che amiamo.
L’importanza di una rendita passiva
E’ importante sviluppare un’attività semi-automatizzata che genera reddito, senza richiedere la tua presenza costante. Può essere un business online, un prodotto informativo, un e-commerce con logistica esternalizzata.
Il punto non è creare una startup da milioni, ma un’attività sostenibile, scalabile e minimale, pensata per garantirti un’entrata costante che copra il tuo TMI. Si parte piccolo, si testa (con meno di 500 euro) e si scala solo se il mercato risponde. Senza illusioni, senza magazzini pieni di invenduti.
E nella pratica? Ecco cosa puoi fare oggi
Se sei arrivato fin qui, probabilmente senti che anche per te è arrivato il momento di cambiare. Il bello è che puoi farlo in modo graduale, non serve licenziarsi domani.
Ecco alcune azioni concrete che puoi fare da subito:
Calcola il tuo TMI: qual è la cifra mensile che ti permetterebbe di vivere bene?
Applica l’80/20 al tuo lavoro: quali attività ti portano il vero risultato?
Sperimenta la digital detox: controlla l’email due volte al giorno, spegni le notifiche.
Individua una competenza che puoi trasformare in un prodotto digitale.
Inizia a delegare: anche solo una micro-attività (grafiche, amministrazione, customer care).
Disegna la tua musa su carta: prodotto, target, sistema di vendita, costi.
Cosa può fare un business coach per aiutarti
Un business coach non ti vende la bacchetta magica, ma ti guida nel cambiamento di mentalità e nella strategia concreta. Ti aiuta a mappare le attività, a separare l’essenziale dal rumore, a costruire la tua musa passo dopo passo. Ti supporta nel superare il blocco da “faccio tutto io”, a imparare a creare leve di valore. Ti aiuta a testare e misurare. E soprattutto, ti accompagna nella trasformazione più difficile: passare dal lavoro reattivo alla progettazione consapevole della propria vita.
(commento o sintesi della videointervista)
Orientamento Rapido Evoluto: il mio metodo
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Bibliografia
Ferriss, T. (2007). The 4-Hour Workweek: Escape 9-5, Live Anywhere, and Join the New Rich. New York: Crown Publishing Group.
Briefer. (n.d.). The 4-Hour Workweek Summary. Retrieved from https://briefer.com/books/4-hour-workweek
Ries, E. (2011). The Lean Startup: How Today’s Entrepreneurs Use Continuous Innovation to Create Radically Successful Businesses. New York: Crown Business.
Newport, C. (2016). Deep Work: Rules for Focused Success in a Distracted World. New York: Grand Central Publishing.
Guillebeau, C. (2012). The $100 Startup: Reinvent the Way You Make a Living, Do What You Love, and Create a New Future. New York: Crown Business.
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L’autore del blog
L’autore del blog, Career & Business Coach Nicolò A. Piave, Ph.D.