Nel panorama organizzativo contemporaneo, il concetto di job crafting sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel miglioramento del benessere individuale e collettivo nei contesti lavorativi. Questo approccio proattivo al design del proprio lavoro consente ai dipendenti di modellare le proprie mansioni in modo tale da aumentarne il significato e la soddisfazione. Tra le diverse dimensioni del job crafting, il cognitive crafting riveste un ruolo particolare nel plasmare la percezione soggettiva del lavoro, influenzando così il benessere relazionale e organizzativo. Il cognitive crafting gioca un ruolo importante nel favorire il benessere relazionale sul lavoro, analizzando il contributo del business coach e del career coach nel facilitare questo processo.
Job crafting: definizione e implicazioni
Il job crafting può essere definito come un processo mediante il quale i lavoratori modificano proattivamente aspetti del proprio lavoro per renderlo più gratificante e allineato alle proprie competenze e valori (Wrzesniewski & Dutton, 2001). Esso si articola in tre dimensioni principali:
Task crafting, che implica la modifica delle attività lavorative svolte;
Relational crafting, che concerne la ridefinizione delle relazioni interpersonali sul lavoro;
Cognitive crafting, che riguarda il cambiamento della percezione del proprio lavoro.
Mentre le prime due dimensioni intervengono su elementi tangibili del lavoro, il cognitive crafting opera a livello mentale e interpretativo. Questo significa che, attraverso una ristrutturazione cognitiva del significato del proprio lavoro, è possibile migliorare il coinvolgimento, la motivazione e il senso di appartenenza a un’organizzazione.
Il Ruolo del Cognitive Crafting nel Benessere Relazionale
Il cognitive crafting è particolarmente rilevante quando si parla di benessere relazionale all’interno delle organizzazioni. Esso consente ai lavoratori di reinterpretare il proprio ruolo in modi che migliorano le dinamiche interpersonali e la qualità delle relazioni professionali. Per esempio, un dipendente può percepire il proprio lavoro non solo come una serie di compiti da eseguire, ma come un’opportunità per creare valore per colleghi e clienti. Questo cambiamento di prospettiva contribuisce a una maggiore coesione di gruppo, riduce i conflitti e favorisce un clima lavorativo positivo.
Il Ruolo del Business Coach e del Career Coach
professionisti del business coaching e del career coaching possono svolgere un ruolo cruciale nel supportare i lavoratori nel processo di cognitive crafting. Attraverso tecniche di coaching mirate, essi aiutano i dipendenti a ristrutturare la propria percezione del lavoro, enfatizzando gli aspetti motivazionali e valoriali.
Il business coach lavora con i professionisti per migliorare le prestazioni e il benessere organizzativo, promuovendo strategie di job crafting per rafforzare l’engagement e la collaborazione. Il career coach, invece, aiuta gli individui a sviluppare una prospettiva più ampia sulla propria carriera, incoraggiandoli a vedere il proprio lavoro come un percorso di crescita personale e professionale.
Applicazioni Pratiche del Cognitive Crafting nelle Organizzazioni
L’implementazione del cognitive crafting nelle organizzazioni richiede strategie mirate per incoraggiare i lavoratori a ridefinire il proprio ruolo in modo positivo. Alcune pratiche efficaci includono sessioni di coaching individuali, workshop di gruppo incentrati sulla consapevolezza del ruolo e l’uso di tecniche di mindfulness per migliorare la percezione del proprio lavoro. Inoltre, le aziende possono integrare pratiche di job crafting nei piani di sviluppo professionale, creando percorsi di carriera più flessibili e orientati al benessere.
Studi recenti hanno dimostrato che le organizzazioni che promuovono attivamente il job crafting, con un focus particolare sul cognitive crafting, registrano un aumento dell’engagement dei dipendenti e una riduzione del burnout lavorativo. Questo è particolarmente rilevante in contesti ad alta pressione, dove il carico di lavoro può risultare eccessivo e influire negativamente sulla soddisfazione e sulla produttività.
Tecniche di Cognitive Crafting per il Potenziamento delle Relazioni
Diversi approcci possono facilitare il cognitive crafting in ambito relazionale, consentendo ai lavoratori di sviluppare interazioni più gratificanti e migliorare la percezione del proprio ruolo. Tra le tecniche più efficaci si annoverano la mindfulness, la riformulazione positiva delle esperienze lavorative e la costruzione di narrative personali che enfatizzino l’impatto delle proprie azioni.
La mindfulness lavorativa aiuta i lavoratori a concentrarsi sul presente, riducendo il senso di frustrazione legato alle interazioni negative e permettendo di attribuire un significato più autentico alle proprie relazioni professionali. Gli studi di Yang, Zhou, Peng e Li (2023) dimostrano che praticare la mindfulness migliora la qualità delle connessioni sociali sul lavoro, poiché favorisce un atteggiamento più empatico e consapevole. La mindfulness lavorativa rappresenta un elemento chiave per il benessere individuale e organizzativo, poiché consente ai lavoratori di sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie emozioni nel contesto professionale.
La mindfulness, definita da Kabat-Zinn (1994) come la capacità di prestare attenzione intenzionalmente al momento presente senza giudicare, può aiutare i lavoratori a ridurre lo stress e ad affrontare le difficoltà con maggiore lucidità. Gli studi di Hülsheger, Alberts, Feinholdt e Lang (2013) hanno evidenziato come la pratica della mindfulness nel lavoro riduca il livello di esaurimento emotivo e favorisca il coinvolgimento professionale. Sul piano pratico, l’adozione della mindfulness nelle attività quotidiane può tradursi in una maggiore capacità di gestione delle emozioni, in una riduzione dell’impulsività nelle interazioni e in una comunicazione più efficace con colleghi e superiori. Inoltre, la mindfulness aiuta a sviluppare una prospettiva più equilibrata sugli eventi lavorativi, prevenendo il burnout e promuovendo un approccio resiliente alle sfide professionali. Le organizzazioni che integrano pratiche di mindfulness nei propri programmi di formazione e sviluppo possono migliorare il clima lavorativo e favorire una cultura aziendale basata sull’empatia, sull’ascolto attivo e sulla gestione consapevole dello stress.
La riformulazione positiva consente di reinterpretare situazioni apparentemente negative in una prospettiva più costruttiva. Ad esempio, un professionista che riceve un feedback critico da un superiore potrebbe considerarlo non come un attacco personale, ma come un’opportunità di crescita e apprendimento. Questo tipo di crafting cognitivo riduce il rischio di conflitti e favorisce un ambiente lavorativo più collaborativo. La riformulazione positiva rappresenta un potente strumento per migliorare il benessere lavorativo e favorire un atteggiamento costruttivo nei confronti delle sfide professionali. Essa consiste nella capacità di reinterpretare situazioni stressanti o apparentemente negative in una prospettiva più funzionale e motivante. Secondo Seligman (2011), la riformulazione positiva si basa sulla teoria del benessere psicologico e sul concetto di ottimismo appreso, il quale sostiene che gli individui possono modificare il proprio modo di pensare per affrontare meglio le difficoltà.
Questo approccio consente ai lavoratori di ridurre l’impatto delle emozioni negative, migliorando la resilienza e la capacità di problem-solving. Sul piano pratico, la riformulazione positiva può tradursi in strategie come la ridefinizione del significato di un compito ritenuto poco gratificante, la trasformazione di un ostacolo in un’opportunità di crescita o la modifica del linguaggio utilizzato per descrivere le proprie esperienze lavorative. Ad esempio, un lavoratore che riceve un feedback critico potrebbe riformularlo come un’occasione per migliorare le proprie competenze anziché come un giudizio negativo sulle proprie capacità. Le organizzazioni possono incoraggiare l’adozione della riformulazione positiva attraverso programmi di coaching e formazione, aiutando i dipendenti a sviluppare una mentalità orientata alla crescita e a una visione più equilibrata e motivante del proprio lavoro.
Un’ulteriore strategia è la costruzione di una narrativa professionale significativa, in cui il lavoratore sviluppa un racconto coerente e positivo del proprio percorso, mettendo in evidenza il contributo personale all’organizzazione e alla società. Questa tecnica è particolarmente utile nei settori in cui il senso di scopo può sembrare offuscato dalla routine quotidiana, come nell’ambito amministrativo o nella logistica.
Implicazioni per il Benessere Organizzativo e la Performance
L’applicazione del cognitive crafting non solo migliora il benessere individuale, ma ha anche implicazioni dirette per le aziende. Organizzazioni che promuovono la possibilità di reinterpretare il lavoro attraverso strategie di crafting registrano livelli più elevati di engagement, produttività e fidelizzazione del personale. Le ricerche di Giancaspro, Manuti, Lo Presti e De Rosa (2021) suggeriscono che l’adozione di pratiche di job crafting, specialmente nell’ambito cognitivo e relazionale, riduce l’assenteismo e favorisce un clima lavorativo più armonioso.
Le aziende possono incentivare il cognitive crafting attraverso programmi di sviluppo professionale, momenti di riflessione guidata e politiche di leadership partecipativa. Manager e leader organizzativi, assumendo un approccio più empatico e flessibile, possono incoraggiare i dipendenti a reinterpretare il proprio lavoro in chiave più gratificante, promuovendo un ambiente di lavoro più inclusivo e motivante.
Conclusione
Il cognitive crafting rappresenta una leva potente per migliorare il benessere relazionale nelle organizzazioni. Attraverso una reinterpretazione del proprio ruolo e delle proprie responsabilità, i lavoratori possono rafforzare le relazioni professionali e creare un ambiente più armonioso e produttivo. In questo contesto, il supporto di un business coach o di un career coach può fare la differenza, aiutando le persone a sviluppare un mindset positivo e resiliente. Investire nel job crafting, e in particolare nel cognitive crafting, non solo migliora la qualità della vita lavorativa, ma contribuisce anche al successo organizzativo a lungo termine.
Bibliografia (APA Style)
Bakker, A. B., & Demerouti, E. (2017). Job Demands-Resources Theory: Taking Stock and Looking Forward. Journal of Occupational Health Psychology, 22(3), 273–285.
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Dutton, J. E., & Ragins, B. R. (Eds.). (2007). Exploring Positive Relationships at Work: Building a Theoretical and Research Foundation. Psychology Press.
Hülsheger, U. R., Alberts, H. J. E. M., Feinholdt, A., & Lang, J. W. B. (2013). Benefits of Mindfulness at Work: The Role of Mindfulness in Emotion Regulation, Emotional Exhaustion, and Job Satisfaction. Journal of Applied Psychology, 98(2), 310–325.
Kabat-Zinn, J. (1994). Wherever You Go, There You Are: Mindfulness Meditation in Everyday Life. Hyperion.
Seligman, M. E. P. (2011). Flourish: A Visionary New Understanding of Happiness and Well-Being. Free Press.
Wrzesniewski, A., & Dutton, J. E. (2001). Crafting a Job: Revisioning Employees as Active Crafters of Their Work. The Academy of Management Review, 26(2), 179–201
Berg, J. M., Dutton, J. E., & Wrzesniewski, A. (2013). Job crafting and meaningful work. In Purpose and meaning in the workplace (pp. 81-104). American Psychological Association.
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L’autore del blog
L’autore del blog, Career & Business Coach Nicolò A. Piave, Ph.D.